Assistere genitori anziani e disabili: la figura del caregiver

Caregiver: chi è e cosa fa

Il caregiver è la persona che dà le cure” gratuitamente e al di fuori del proprio ambito professionale e che si occupa della tutela di un familiare fragile che presenta disabilità riconosciute.

Il caregiver, infatti, fornisce assistenza occupandosi della somministrazione dei farmaci e delle terapie prescritte dal medico curante, si occupa dell’acquisto dei medicinali, gestisce

gli appuntamenti per le visite mediche specialistiche e si prende cura dell’igiene personale dell’assistito non autosufficiente.

In casi di necessità, tra i compiti del caregiver rientrano anche quelli legati alla preparazione dei pasti e al supporto per esigenze di mobilità e deambulazione.

 

Essere riconosciuti come caregiver: quali sono le leggi in vigore

Innanzitutto, per essere riconosciuti come caregiver occorre che l’assistito venga ufficialmente dichiarato portatore di handicap grave ai sensi della legge 104/92 comma 3 da parte delle strutture competenti (INPS).

Contestualmente l’assistito dovrà individuare il familiare entro il secondo grado di parentela che sarà demandato a svolgere formalmente quel ruolo. Solo a questo punto il familiare individuato potrà finalmente usufruire delle agevolazioni previste dalla normativa.

Solitamente i benefici riguardano permessi retribuiti da richiedere al proprio datore di lavoro in modo tale da poter svolgere le attività di tipo assistenziale nei confronti del proprio assistito. I permessi ammontano a tre giornate al mese non cumulabili e vanno richiesti preventivamente indicandone la periodicità.

Dunque, per diventare caregiver e prestare le cure necessarie a persone anziane e disabili non occorrono conoscenze professionali specifiche. È richiesta, al contrario, la propria disponibilità e il proprio tempo da dedicare al soggetto in difficoltà.

 

Sensi di colpa e preoccupazioni nel caregiver

Prima di accudire un anziano o una persona disabile bisogna prendere in considerazione un fattore fondamentale che spesso viene trascurato: l’aspetto psicologico.

Assistere quotidianamente persone in difficoltà può comportare un dispendio di energie fisiche e mentali, con la comparsa di disturbi dell’umore e un’effettiva limitazione della propria libertà con gravi ripercussioni anche a lungo termine.

Il rischio di limitazione del proprio spazio sociale ed il forte carico di responsabilità possono essere causa di stress estremo, che può favorire l’insorgere di emozioni negative come il senso di colpa e di inadeguatezza nel prestare supporto all’assistito.

Solo con la consapevolezza dell’impegno necessario e delle difficoltà che esso comporta si può essere realmente capaci di fornire un supporto concreto, che migliori le condizioni di vita dell’assistito.

 

Come garantire al meglio l’assistenza a domicilio per anziani e disabili

Quando le condizioni per garantire autonomamente un adeguato supporto all’assistito rischiano di venir meno o non sono sufficienti a coprire tutte le necessarie esigenze pratiche e temporali, può rivelarsi opportuno valutare un aiuto professionale esterno e avvalersi di una figura specialistica che possa subentrare o affiancarsi al caregiver.

Leader nel settore dell’assistenza anziani a domicilio, Progetto Assistenza analizza caso per caso le necessità delle famiglie, proponendo il professionista più adatto ad ogni specifica esigenza, per fornire un sostegno concreto e personalizzato.

Prendersi cura dei propri cari è un gesto d’amore che passa anche attraverso la scelta di un supporto professionale ed affidabile.